Quante volte ti sarà capitato dopo una lunga passeggiata fuori città con il tuo cane di scoprire in serata, nel momento delle coccole, la presenza di uno o più animaletti saldamente attaccati alla sua pelle. A quel punto, come ti sei comportato? Hai intrapreso una improbabile sequenza di azioni casalinghe per la rimozione delle zecche senza sapere se si trattava effettivamente del fastidioso acaro, oppure hai atteso il giorno successivo per chiedere l’intervento del tuo veterinario di fiducia? Le azioni possibili sono evidentemente diverse, ma se si decide di agire direttamente, è importante innanzi tutto sapere che cosa hai di fronte. Per questa ragione, ti proponiamo di seguito una breve descrizione dei principali parassiti che possono infestare il tuo cane, per aiutarti a riconoscerli e soprattutto a debellarli.
In base alla loro sede principale di sviluppo sul corpo dell’animale, in ambito veterinario si distinguono parassiti interni (endoparassiti) da parassiti esterni (ectoparassiti). Ai primi appartengono organismi che vivono nei tessuti e organi interni, come i vari tipi di vermi (ascaride, tricocefalo, anchilostoma, filaria, Oslerus e tenia) e alcuni protozoi (coccidi), il cui specifico trattamento è in genere di competenza del professionista veterinario; nella seconda categoria troviamo organismi che si localizzano sovente sulla cute e tra il pelo del cane, come le pulci, le mosche, i pidocchi, gli acari e le zecche.
Per loro natura, i parassiti interni sono evidentemente più difficili da individuare e, sebbene alcuni di questi li puoi osservare direttamente ad occhio nudo nelle feci dell’animale (vermi), è sempre comunque opportuno consultare il veterinario prima di somministrare un vermicida generico, poiché si rischia facilmente in questi casi di peggiorare la situazione. Per tutti gli altri tipi di parassiti interni, soltanto i sintomi esteriori del tuo cane ti potranno aiutare a far nascere il sospetto della loro presenza, il cui trattamento, è importante ribadirlo per il bene dell’animale, deve prima essere definito dal veterinario.
I primi
Se il tuo cane presenta questi segni, portalo immediatamente dal veterinario, poiché il fattore tempo gioca un ruolo determinante ai fini di una rapida guarigione e per prevenire complicazioni.
Puoi scoprire in modo relativamente agevole se il tuo cane è infestato da parassiti esterni semplicemente praticando in casa una toelettatura quotidiana. Se attaccato alla pelle, completamente immobile, individui un piccolo "ragnetto" dall’addome più o meno ingrossato, con molta probabilità sei di fronte ad una zecca, il cui apparato boccale è certamente già conficcato sotto alla cute del cane. In questa situazione evita assolutamente di rimuovere la zecca tirandola o, ancor peggio, schiacciandola: la particolare bocca (ipostoma) di questo acaro resterà quasi certamente inserita nella pelle, causando poi una fastidiosa infezione. La tecnica più semplice che ti consigliamo consiste nell’ungere la zecca con un po’ di olio in modo da impedirle di respirare. Dopo poco, la zecca ritrarrà l’ipostoma, permettendoti di asportarla in sicurezza.
Se il tuo cane manifesta pruriti intensi e sistematici, tende a mordicchiarsi in zone localizzate del corpo, o presenta la pelle irritata (dermatite), possono essere i pidocchi o le pulci. Puoi confermare facilmente la loro presenza esplorando più attentamente il pelo e la pelle stessa del cane. I primi si presentano con un corpo leggermente appiattito, senza ali e si muovono lentamente, mentre le pulci hanno un colore tendente al marrone, saltano velocemente e possono avere dimensioni variabili da 1 a 8 mm. Anche la presenza di piccole palline scure (escrementi) sparse tra il pelo possono aiutarti a confermare la presenza di questi insetti.
Per debellare l’infestazione da pidocchi o pulci, puoi avvalerti dei numerosi prodotti disponibili sul mercato, come gli sciampo antipulci, le pomate o spray specifici, collari antipulci, ecc. Esistono anche dei repellenti naturali (es. infuso di rosmarino), ma ti consigliamo il loro uso solo in caso di infestazioni lievi o a scopo preventivo. Se hai sufficiente pazienza, puoi provare anche a rimuovere direttamente a mano questi insetti, prestando attenzione ad asportare anche le larve e le uova. In questo modo si può arrivare a ridurre l’infestazione anche del 95%.
A titolo preventivo e per allontanare il rischio di nuove infestazione, è importante pulire e lavare regolarmente tutti gli accessori del tuo cane nonché l’ambiente domestico dove è solito rimanere.
La rimozione di questi insetti è molto importante poiché spesso essi fungono da vettore per la trasmissione di altre malattie del cane (la tenia del cane e del gatto - Dipylidium caninum) e possono infestare anche l’uomo.
Le dimensioni di questi organismi sono troppo piccole per essere apprezzate ad occhio nudo, tuttavia puoi avere il sospetto di una loro infestazione se riscontri malattie della pelle, come eritemi, perdita del pelo e forti pruriti. Questi segni si localizzano in genere nella zona della testa, nell’addome e in prossimità degli arti anteriori. Il genere di acaro Otodectes cynotis si insedia esclusivamente nell’orecchio del cane, provocando una secrezione abbondante di consistenza cerosa e colore marrone scuro. In caso di attacco intenso puoi vedere vere e proprie lesioni cutanee. In commercio esistono creme, polveri e lozioni contro gli acari, ma di fronte a questi sintomi ti consigliamo comunque di rivolgerti al veterinario, poiché il trattamento contro l’acaro dipende dal tipo di acaro stesso.
Molto importanti sono i comportamenti preventivi contro le infestazioni da acari, quali la pulizia regolare degli ambienti e degli oggetti utilizzati per la cura del cane. Anche lo stato di salute generale del tuo cane, che puoi mantenere elevato mediante una dieta sana e completa, gioca un ruolo determinante nel contrastare le complicazioni provocate da questi parassiti.
Di per sé questi insetti non sono particolarmente pericolosi, ma non devono comunque essere trascurati poiché sono in grado di trasmettere malattie anche gravi. Il flebotomo, un insetto abbastanza simile alla zanzara ma di colore giallastro, è endemico nel sud Italia fino ad una altitudine di 1500 m ed è vettore della più nota leishmaniosi, pericolosa anche per l’uomo. La zanzara può invece trasmettere la filariosi. In presenza di questi insetti, similmente a come si agisce anche in campo umano, l’azione migliore è quella volta a prevenire le punture, impiegando specifici prodotti repellenti e considerando anche la loro distribuzione geografica e stagionalità.
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